Lettere a Letizia ritorna in un momento di particolare difficoltà
della “politica”, vissuta, e rifiutata, da molti come come l'arte di
fare il proprio interesse (di individui o gruppi di individui) attraverso
l'esercizio del “potere”. L'idea che coloro che “fanno politica”
lo facciano nel proprio interesse, non è nuova e non è del tutto errata, quello
che è assolutamente “moderno” è il contenuto dell'interesse e,
proporzionalmente al crescente disprezzo per i “politici”,
l'innalzamento della soglia di tolleranza verso il “farsi gli affari propri”.
Sentire il giornalista Sallusti dire in televisione che <<....
alla gente non importa nulla di Cosentino, alla gente interessa che non si
aumentino le tasse>> è emblematico di questo modo di vedere la “politica”.
Rimettere al centro del “fare politica” la ricerca e l'attuazione del
bene comune, che è nel mio “interesse” perché io sono parte di questa
società e ne condivido la responsabilità insieme a tutti gli altri soggetti che
la compongono, costituisce l'interesse per la politica di Onde
donneinmovimento.
Tra complessità e
riduzione delle risorse se si vuole “governare” è necessario ricostruire un
sistema di regole condivise, o comunque accettate, che consenta di organizzare
il presente e immaginare il futuro sapendo che persone, nazioni, popoli,
continenti, sono interdipendenti, che solidarietà e condivisione non sono
illusioni di “anime belle” ma necessità immediate indispensabili per la stessa
sopravvivenza del genere umano.
Nel nostro Paese
lo svilimento delle istituzioni, il sovvertimento delle regole democratiche, la
scarsa credibilità e la volgarità dei comportamenti della classe dirigente,
affliggono tutti ma colpiscono soprattutto le donne. Infatti l'asservimento
richiesto agli uomini è essenzialmente di tipo morale, quello preteso dalle
donne è totale. L'enfasi continuamente posta sulla bellezza, la giovinezza, il
piacere, in realtà non si riferisce alle donne in quanto tali ma in quanto
oggetto del desiderio dell'uomo, all'immaginario del quale la donna deve
conformarsi, pena l'esclusione dal banchetto della corte.
Questo è dunque il
tema della seconda edizione del concorso letterario “Lettere a Letizia”:
desiderio di politica, voglia di esserci e di contare, leggerezza, passione,
diversità, accoglienza, attenzione, rispetto e tutto quanto rende la vita degna
di essere vissuta.
Il concorso
quest'anno ha ampliato la rosa dei promotori, sia perché esso è “inclusivo” per
definizione, sia perché ha destato l'attenzione e l'interesse di altri soggetti
attivi nella nostra comunità; ci auguriamo che abbia il successo che merita e
non perché questo sia gloria per coloro che lo hanno voluto e ci hanno creduto,
bensì perché significherà che c'è ancora speranza, che le donne e gli uomini di
questo Paese comunicano pensiero e idee, partecipano, elaborano, possono ancora
contare e decidere.
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