mercoledì 16 gennaio 2019

Nuove notizie

La giuria si è insediata e ha iniziato i suoi lavori.
Le opere pervenute sono state tutte ammesse al Concorso.

Partecipano:

45 lettere scritte da alunne e alunni delle Scuole secondarie inferiori e 

16 lettere scritte da studenti e studentesse delle Scuole secondarie superiori.

Continuate a seguirci sul blog per gli aggiornamenti.

domenica 13 gennaio 2019

Giuria del Concorso Edizione speciale 2018


La Giuria è composta da

Marina De Nicola       Presidente
Angela Amico
Gisella Avenia
Giorgio De Cristoforo
Fernanda Fiandaca
Salvo Iannì
Mauro Milan


Marina De Nicola:

Classe 1946. Nata a Roma: infanzia, adolescenza e giovinezza trascorse nella città più bella del mondo e tale consapevolezza si è maturata solo dopo il trasferimento nella piccola città di provincia del profondo sud dove abito da 46 anni, Caltanissetta. Qui ho iniziato a  lavorare nella scuola con una laurea in Scienze Biologiche, qui ho formato una famiglia con un marito e due figlie gemelle ; ho vissuto i vantaggi della vita in un piccolo centro quali la facilità nel tessere validi rapporti d’amicizia e ho evitato gli svantaggi  essendo sempre vista e percepita come una “di fuori “.  Ho svolto con parsimonia ma con coraggio attività politica e sindacale, ho conosciuto Letizia e l’ho percepita come riferimento e guida, ho impiegato energia, interesse e amore nella mia attività di insegnante  instaurando affettuosi rapporti con gli studenti. Ora, in pensione, non mi annoio, leggo solo molto più di prima, frequento gli amici di sempre e vivo serena.     

Angela Amico

Vivo e lavoro a Caltanissetta. Sono laureata in Scienze Politiche e ho un master in gestione aziendale. Mi occupo di formazione continua e di politiche attive del lavoro.  Leggo e scrivo da sempre, e non ho intenzione di smettere. Nel 1999 ho partecipato ad un Cantiere di Scrittura Creativa della Scuola Holden; nel corso degli anni ho partecipato a diversi concorsi letterari, a volte ottenendo buoni risultati, come nel caso della II edizione di “Lettere a Letizia”. 
            Nel 2001 la Terzo Millennio Editore di Caltanissetta ha pubblicato “Il Pettine d'Avorio”, una raccolta di miei racconti. Da questo testo è stato tratto l'omonimo melologo  su musiche di Fabrizio Festa, Marco Biscarini, Marco Taralli, per voce recitante, flauto, clarinetto basso, fisarmonica e tastiere, rappresentato in alcuni teatri nazionali. Nel 2012 Robin Edizioni ha pubblicato il mio romanzo “Pennuti, ricette e segreti”, un giallo ambientato in Sicilia. 

Gisella Avenia

Sono laureata in pedagogia. In seguito ho conseguito il titolo in psicomotricita' presso il Centro di Ricerche e Studi di Pedagogia e Psicologia con sede a Palermo. Da cinque anni lavoro come pedagogista presso il servizio di neuropsichiatria infantile di Caltanissetta. Prima,  per venti, a Canicattì presso il centro salute mentale, dove ho realizzato e condotto diversi laboratori di scrittura creativa sia con adulti che con minori.
A settembre del 2014 per "La notte dei mille racconti" ho letto un testo da me scritto "Acqua ", in seguito pubblicato nel blog: www.svolgimento.com, e rappresentato, in seno al Salus Festival del 2017, con uno spettacolo teatrale presso il Teatro Regina Margherita.
Il mio amore per la scrittura e la lettura mi porta spesso a farne degli strumenti di riflessione e crescita nel mio ambito professionale e a frequentare gruppi dove sono le attività alla base della formazione di questi.

Giorgio De Cristoforo

Giornalista professionista ora in pensione, già caporedattore centrale del quotidiano La Sicilia.

Fernanda Fiandaca

Sono una donna come molte, come tante. Sessanta anni da compiere tra pochissimo, ancora a chiedersi come sia stato possibile il trascorrere di tanto tempo vedendone e vivendone molte e sentendo comunque, dentro di se, una umanità incompiuta e acerba, malgrado tutto.
Sono, credo da sempre, un ossimoro, una matassa ingarbugliata di sentimenti, pensieri, azioni tra i quali orientarsi è quasi impossibile; in queste condizioni è pure arduo assumere una decisione quale che sia.
Ho già detto, e lo confermo, che la mia vita si è dipanata tra spinte, pulsioni, suggestioni le più diverse tra loro e sono, emotivamente e purtroppo non anagraficamente, un’adolescente soggetta talvolta a convulsioni esistenziali tuttavia lenite, per fortuna, da un sano e ruvido cinismo che qualcuno chiama, edulcorando, senso della realtà.
Da poco più di un anno ho lasciato il lavoro per l’eldorado della pensione, sempre agognata e finalmente vissuta. Il recupero del proprio tempo è un’esperienza terribile e vertiginosa. Ancora non mi sono abituata e vagolo nella nebulosa di un contrasto acceso tra mondi i più disparati, vigile eppure sognante. Troppo ci sarebbe da dire e non so neanche se voglio farlo, quindi, più o meno brevemente confermo che:
ho sempre frequentato la lettura, da bimba precoce che preferiva i libri alle bambole (adesso i giocattoli sono tra i protagonisti della mia casa);  omnivora e curiosa, amo soprattutto le storie, mi affascina la costruzione di una frase, la ricerca delle parole che solo possono individuare quella certa esatta sfumatura di senso;
in egual misura, tuttavia, sono attratta dal movimento fisico, dallo sport e ne ho praticati diversi, sempre da dilettante assoluta e tale rimasta;
coltivo il piacere del giardino, dello sporcarsi le mani affondandole nella terra, del piantare e vedere crescere le tue essenze preferite;
ho visitato diversi luoghi, con la voglia di conoscere, più che i nomi delle strade e dei monumenti, la vita di chi li abita; altre mete mi aspettano, per adesso custodite nelle pieghe dell’atlante, in attesa che venga il loro tempo;
apparentemente spensierata e allegra, facile alle amicizie, sono piuttosto introversa e poco incline a legami superficiali; coltivo relazioni selettive e profonde, spesso storiche e sono un’amica fedele, anche se non assidua e costantemente presente;
sfrenata individualista (non sono mai riuscita a studiare/lavorare/fare squadra con qualcuno), ho tuttavia una dimensione sociale che si è espressa nella pratica sindacale, ora cessata, e nella costante attenzione e partecipazione alla politica civile, come attività nobile di interesse e cura della cosa comune e del buon vivere collettivo.
Voglio dichiarare, come un manifesto, che sono una persona buona. Senza timore del ridicolo e nella costante memoria educativa dei miei numi familiari e di quella gigante di Letizia Colajanni, incontrata nell’adolescenza e sempre presente nel mio personalissimo pantheon.


Salvo Iannì

Per circa due anni ha moderato il gruppo di lettura “Crescita civile” a Caltanissetta, città dove attualmente risiede. 
La sua passione per la lettura lo porta a “divorare” grosse quantità di libri e a partecipare ad eventi letterari in città e fuori sede. 
Sensibile alle politiche culturali ha contribuito a stimolarne il dibattito in seno a realtà associative di vario genere.
Attualmente sta completando il suo percorso di studi presso il dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli studi di Catania.

Mauro Milan

È nato a Caltanissetta. Il suo cognome tradisce le origini venete del nonno.
I suoi genitori si sono conosciuti in Albania, durante la seconda guerra mondiale.
Ha studiato al Liceo Classico "Ruggero Settimo" di Caltanissetta, e si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Palermo.
La sua vita è sempre stata ricca di interessi, è stato un personaggio pubblico, conosciuto per il suo impegno in politica e per i successi conseguiti nello sport.
Il recente ritorno di fiamma per la scrittura rinverdisce una forte passione giovanile. 
"Amore sotto assedio" rappresenta la sua prima esperienza come scrittore di romanzi. Di recente, lo scrittore ha annunciato che il suo secondo romanzo, di cui non si conoscono i particolari, vedrà la luce nei primi mesi del prossimo anno.



sabato 5 gennaio 2019

Proroga scadenza Concorso

La scadenza del Concorso è stata prorogata al 30 dicembre 2018

Lettere a Letizia edizione speciale 2018



Lettere a Letizia edizione speciale 2018


“Lettere a Letizia” è un Concorso letterario ideato e promosso dall’Associazione Onde donneinmovimento di Caltanissetta che ha già avuto quattro edizioni

“Lettere a Letizia” torna con una edizione speciale dedicata alle alunne e agli alunni delle scuole di Caltanissetta.
Perché una edizione speciale e perché ora.
L’Amministrazione comunale di Caltanissetta, dopo avere intitolato a Letizia Colajanni, su richiesta dell’ Associazione Onde donneinmovimento e dell’ Associazione Toponomastica femminile, la “Casa delle Culture e del Volontariato”, ha accolto la richiesta di intitolarle anche una strada e Onde donneinmovimento, con il patrocinio del Comune di Caltanissetta, per dare sostanza e contenuto all’intitolazione, ha indetto questa edizione speciale del Concorso.

IL CONCORSO

La storia, la memoria, il futuro.
Noi vi raccontiamo la storia di una donna, Letizia Colajanni, nata e vissuta a Caltanissetta, della quale vogliamo conservare la memoria perché se ne faccia tesoro per il futuro.

Chi, cosa, come, quando.

Il Concorso ha due Sezioni:
Prima sezione per la scuola secondaria di primo grado
Seconda sezione per la scuola secondaria di secondo grado.

Possono partecipare tutte le scuole di Caltanissetta e possono partecipare alunne e alunni di tutte le scuole di Caltanissetta con elaborati individuali o di gruppo.

Per partecipare al Concorso si deve scrivere una lettera a Letizia. Scrivere a Letizia è un'occasione per dire ciò che si vuole ma, perché la lettera arrivi a destinazione, occorre sforzarsi di scrivere pensando al contenuto e alla forma; scrivere senza fretta, ascoltando i propri sentimenti e pensando a chi sono destinate le nostre parole. Quelli che scrivono e quelli che leggono comunicano tra di loro, dicono e ascoltano vicendevolmente. Scrivere a Letizia sarà un modo per ricucire passato e futuro, storia e memoria. 
Letizia ha fatto molte cose nella sua lunga vita, possiamo dire che è stata molte donne insieme, perciò si può scrivere alla Letizia che si sceglie e che si pensa possa meglio comprendere ciò che vogliamo dire o chiedere.

Si può scrivere

Alla bambina che non è andata a scuola e alla quale la scuola è mancata.

Alla ragazza che è diventata crocerossina perché voleva prendersi cura delle persone.

Alla giovane donna che ha conosciuto l’orrore e il dolore della guerra, scrittrice di tantissime lettere per i soldati feriti, che ha dedicato molte sue energie alla pace del mondo meritando l’appellativo di Signorina della pace.

Alla cattolica che è stata scomunicata per la sua scelta politica  e ne ha sofferto per tutta la vita.

Alla donna che si è fatta carico dei problemi del mondo, che ha avuto rispetto per tutte le culture, che ha dato valore alle differenze e non ha mai considerato “nemico” lo “straniero”.

Alla donna che ha messo al centro della sua vita l’azione politica per ricostruire il Paese e costruire la democrazia, sempre dalla parte della dignità e dei diritti delle persone.

Alla donna dalla parte delle donne, di tutte le donne, mogli dei minatori, contadine che occupavano le terre, maestre considerate meno importanti e capaci dei maestri, madri che dovendo lavorare non avevano a chi lasciare i figli e le figlie, donne che pur essendo capaci come gli uomini non avevano le loro stesse opportunità e promozioni, donne che pur avendo cose da dire erano costrette al silenzio.

Alla donna che ha fatto politica con tante altre donne perché le vittorie e i traguardi debbono essere di tutte pena la solitudine e la perdita di quanto ottenuto.

Alla donna che in età avanzata non si è arresa alle ingiurie del tempo, continuando a studiare e imparare, maestra saggia e nobile di tante generazioni di donne e uomini di Caltanissetta.

Alla donna che non aveva paura e che sempre, anche vecchia e sola, ha vissuto in una casa isolata, senza allarmi, senza inferriate alle finestre, senza porta blindata.

Ciascun alunno/a o gruppo può partecipare con una sola lettera. La lunghezza della lettera non deve superare le due pagine (3.600 battute circa).
Nel caso in cui a partecipare sia una Scuola, sarà cura della Scuola stessa espletare le formalità necessarie alla selezione delle opere da fare partecipare al Concorso e le invierà in un’unica soluzione in duplice copia, una contenente le lettere anonime e una con le lettere recanti il nome, il cognome, la classe frequentata e la liberatoria firmata da genitore/trice o tutore/trice per i/le minori.
Nel caso in cui partecipino singolarmente alunne/alunni, le lettere devono essere inviate in duplice copia di cui una anonima e una contenente nome e cognome, Istituto e classe frequentata con allegata la liberatoria firmata da genitore/trice o tutore/trice per i/le minori.
Le lettere pervenute saranno valutate da una Giuria che sarà resa nota dopo la scadenza del concorso.
Per ciascuna sezione saranno premiate tre lettere in ordine di merito; i vincitori e le vincitrici riceveranno una targa; alle/ai partecipanti sarà rilasciato un attestato di partecipazione.
Alle scuole partecipanti sarà rilasciato un attestato di merito.

Le Lettere devono essere inviate, entro il 15 dicembre 2018 esclusivamente per via telematica, a: onde.concorsoletterealetizia@gmail.com in formato Word doc;

Tutte le lettere pervenute saranno donate al costituendo Archivio Colajanni della Biblioteca comunale "Luciano Scarabelli" di Caltanissetta e pertanto non saranno restituite.

Per scrivere a Letizia bisogna conoscerla almeno un po’, perciò Letizia sarà “raccontata”.
A scuola lo faranno le insegnanti e gli insegnanti (a cui saranno messi a disposizione i documenti di cui disponiamo) e le volontarie dell’Associazione Onde donneinmovimento;
per alunne e alunni che volessero partecipare singolarmente, si terranno appositi incontri a cura dell’Associazione Onde donneinmovimento presso la Biblioteca “L. Scarabelli”


ALLEGATI AL BANDO


Dichiarazione liberatoria per la partecipazione al
Concorso letterario “Lettere a Letizia”
Edizione speciale 2018



Io sottoscritta/o _____________________________________________________ residente a ______________________________________   in Via______________  
___________________________________________________
e-mail  _______________________________________    sotto la mia responsabilità dichiaro di essere l’autrice/autore dell’opera dal titolo________________________         ________________________________________________________________ 
dichiaro inoltre che:
l’opera indicata è inedita e non coperta da alcun diritto d’autore.
Autorizzo l’Associazione Onde donneinmovimento, organizzatrice del Concorso, alla diffusione dell’opera indicata nella presente liberatoria senza che sia richiesto alcun compenso né ulteriore consenso e non ritengo la stessa Associazione e/o l’editore colpevole di un uso improprio dell’opera da parte di terzi.
Esprimo consenso all’utilizzo dell’indirizzo e-mail al fine dell’invio di comunicazioni inerenti al Concorso.
Ho preso visione del regolamento del Concorso e accetto quanto riportato nello stesso, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo n. 196/03 e successive modificazioni e integrazioni.
Autorizzo espressamente l’Associazione Onde donneinmovimento, al trattamento dei miei dati sia in forma cartacea che elettronica, liberando sin da ora l’Associazione suddetta da qualsiasi responsabilità.

Luogo e data                                                                                          Firma



onde.concorsoletterealetizia@gmail.com - http://concorsoletterealetizia.blogspot.it
Se l’autrice/autore è minorenne la dichiarazione  liberatoria sarà come di seguito riportato.
Dichiarazione liberatoria di autrice/autore minorenne
 per la partecipazione al
Concorso letterario “Lettere a Letizia” edizione speciale2018
Io sottoscritta/o_____________________________________________         residente a __________________________________________         in Via ______ ________________________________ e-mail (facoltativa) ____________________ in qualità di genitore o persona esercitante la patria potestà sulla/sul minore___________________________________________     sotto la mia responsabilità dichiaro di acconsentire alla partecipazione  del minore ___________________________________ nato a___________________   il _______________ al Concorso letterario Lettere a Letizia terza edizione e che la stessa/lo stesso è l’autrice/autore dell’opera dal titolo   ________________________   ________________________________   dichiaro inoltre che:
l’opera indicata è inedita e non coperta da alcun diritto d’autore.
Autorizzo l’Associazione Onde donneinmovimento, organizzatrice del Concorso, alla diffusione dell’opera indicata nella presente liberatoria senza che sia richiesto alcun compenso né ulteriore consenso e non ritengo la stessa Associazione e/o l’editore colpevole di un uso improprio dell’opera da parte di terzi.
Esprimo consenso all’utilizzo dell’indirizzo e-mail al fine dell’invio di comunicazioni inerenti al Concorso.
Ho preso visione del regolamento del Concorso e accetto quanto riportato nello stesso, ai sensi e per gli effetti del decreto legislativo n. 196/03 e successive modificazioni e integrazioni.
Autorizzo espressamente l’Associazione Onde donneinmovimento, al trattamento dei miei dati sia in forma cartacea che elettronica, liberando sin da ora l’Associazione suddetta da qualsiasi responsabilità.

Luogo e data                                                                                          Firma




onde.concorsoletterealetizia@gmail.com - http://concorsoletterealetizia.blogspot.it

Alle alunne e agli alunni delle Scuole Secondarie di primo grado
                                                                                         
                                                                                             
                                                                                          Caltanissetta 28 settembre 2018

Care ragazze e cari ragazzi,
vi scrivo da molto lontano e la mia lettera può iniziare coma iniziano le fiabe:
c’era una volta una bambina che si chiamava Letizia, abitava in una casa di campagna che esiste ancora nella vostra città e che potete ancora vedere anche se di recente è stata risistemata per le nuove persone che vi abitano.
Letizia, era nata poco prima che iniziasse una grande guerra che viene ancora ricordata come la prima guerra mondiale; aveva tre fratelli più grandi ed essendo la piccolina di casa era molto amata e coccolata; la sua mamma Sofia e il suo papà Luigi, si preoccupavano molto per la sua salute, perciò invece di andare a scuola studiava a casa con l’aiuto di una istitutrice. In quei tempi, per le famiglie che avevano abbastanza soldi, ciò era  frequente soprattutto per le femminucce, mentre i maschi frequentavano le scuole pubbliche.
Il tempo passava e Letizia cresceva buona e quieta come tante altre bambine e ragazze della sua età. Ma la sua famiglia non era proprio uguale uguale alle altre famiglie di quel tempo, infatti gli uomini della famiglia Colajanni, era questo il cognome di Letizia, facevano politica, cioè dedicavo gran parte della loro vita al bene degli altri, facendo quanto era loro possibile per aiutare le persone soprattutto quelle più bisognose di aiuto.
Letizia imparò da loro e molto presto comprese che quella era anche la sua vocazione. Così diventò crocerossina, cioè infermiera volontaria della Croce Rossa Italiana, studiò per questo e fu sempre disponibile quando il dovere e la necessità la chiamavano. Prestò la sua preziosa opera nelle colonie estive, dove i bambini meno fortunati potevano trascorrere un periodo di vacanza; poi, quando l’altra guerra mondiale, la seconda, riempì gli ospedali di feriti di tutti i fronti, lei fu pronta ad assistere tutti, donando il suo tempo e la sua competenza senza mai risparmiarsi.
Il cuore di Letizia era così grande che non curava solo le ferite del corpo, ma dava conforto anche all’anima e al cuore di quegli uomini, leggeva loro le lettere che ricevevano e scriveva per loro le lettere che volevano inviare ai loro cari e alle loro care. Letizia ha scritto molte lettere, a volte i pensieri e le parole dei soldati si ingarbugliavano, per la febbre, per il dolore, per l’emozione e allora Letizia piano piano, dipanava quei pensieri, li illuminava con la sua compassione e la sua sapienza e li rendeva forti e belli, ornati delle giuste parole, semplici ma efficaci.
Finita la guerra Letizia scelse di partecipare alla ricostruzione del Paese e della Democrazia italiana,  impegnandosi in politica e, pur mantenendo la sua attività sociale, si candidò alle elezioni comunali diventando consigliera comunale di Caltanissetta.
Da quel momento in poi la sua vita sarà dedicata alla politica e proprio per questo fu espulsa dalla Chiesa Cattolica; il dolore della scomunica l’accompagnerà per tutta la vita.
Ma la vita di Letizia è stata anche ricca e felice per tutte le persone che ha conosciuto, che le hanno dato il loro affetto e la loro stima,  per i bambini e le bambine, per le donne e gli uomini che ha aiutato con la sua bontà e la sua sapienza.

Ora è tempo per me di uscire dalla fiaba che vi ho raccontato per dirvi quanto sia importante  conoscere e capire il mondo che vi circonda e la vita che avete davanti anche attraverso gli occhi e le orecchie di chi è vissuto prima di voi. Voi siete il futuro ma il futuro sarà più povero se non porterete con voi anche la  storia e la memoria delle tante donne di questa Città che hanno lavorato, lottato e sofferto per farne un posto migliore nel quale vivere ed essere felici.
Un filo deve unirci, un filo leggero e forte, un filo di seta, un filo sul quale possano correre le idee, le speranze, le domande e le risposte; la mia lettera e le vostre lettere correranno su questo filo, saranno importanti per voi che le avrete scritte e per le persone che le leggeranno, per oggi e per domani, saranno il filo di seta che continua come la vita stessa.
Un grande affettuoso abbraccio.
Vostra

                                                                                               Letizia Colajanni

Alle studentesse e agli studenti delle Scuole secondarie di secondo grado




                                                                                         Caltanissetta 28 settembre 2018.




Cara ragazza e caro ragazzo,
mentre comincio a scrivervi penso: come si fa a fare entrare in una lettera un’intera vita, una vita lunga 91 anni, iniziata in un secolo e finita in un altro.
Come si fa a dire della passione politica che ha guidato le mie scelte di vita; dello strazio per quel giovane soldato morente che stringendomi la mano chiamava mamma …. mamma; della compassione per le persone che non hanno nulla e si piegano silenziose e disperate alla prepotenza e allo sfruttamento; dell’orgoglio di camminare accanto a donne e uomini che nelle vie e nelle piazze fanno sentire la loro voce gridando pane e lavoro, giustizia e libertà; del dolore di essere stata cacciata dalla mia Chiesa;  della consapevolezza di non essere mai stata bella, della necessità di essere discreta e riservata in un ambiente quasi tutto maschile, del divertimento per lo stupore negli occhi delle persone che non mi conoscevano quando iniziavo a parlare di cose importanti; dell’insofferenza per i lavori domestici, dell’affetto per mia madre, mio padre e i miei fratelli, della tenerezza per i miei nipoti, del piacere di stare con gli altri e dell’amore per la mia libertà e per la mia solitudine.
Ma forse, mentre mi chiedo come fare, vi ho già detto di me, nata donna in questa piccola Città, in un tempo ormai lontano che voi avete conosciuto solo sui libri di storia, forse o forse no, perché le donne la Storia la fanno ma non la scrivono.
Questa credo sia la cosa più importante che debbo dirvi di me: che insieme a tante altre donne ho fatto la storia di questa Città e che è giunto il tempo che questa storia sia conosciuta e scritta in modo che chiunque voglia conoscerla e farla conoscere possa farlo.
C’è un’altra cosa importante che debbo dirvi: che voi lo sappiate o no in voi ci sono le tracce di coloro che vi hanno preceduti, sapere riconoscere questa eredità e coglierne il significato può aiutarvi a capire ciò che vi accade, a rispondere alle domande che vi ponete, a guidarvi nella tempesta dei vostri sentimenti, a comprendere meglio voi e gli altri e le altre.
Non so se vi ho detto troppo o troppo poco, vi ho detto quello che sentivo di dirvi e spero che voi rispondiate a questa mia nello stesso modo, perché tutto quello che mi scriverete avrà un grande valore per chi lo leggerà, sarà la pianta dei semi che io e tante altre abbiamo piantato in questa città; una pianta che potrà diventare un grande Albero della Vita per accogliere e proteggere tutte e tutti.
Se volete saperne ancora di me potete leggere la “Piccola biografia  autorizzata dall’affetto” che le mie amiche, sorelle, figlie, di Onde donneinmovimento hanno scritto per me e che vi mando insieme a questa lettera.
Prendetevi cura di voi, degli altri e delle altre, guardatevi intorno e prestate orecchio, siate consapevoli del vostro valore e della vostra importanza, il mondo ha bisogno di voi.
Un grande affettuoso abbraccio.

Vostra



                                                                                                            Letizia Colajanni




Biografia:

Letizia Colajanni

1914-2005

         Letizia Novella Colajanni nasce a Caltanissetta il 4 aprile del 1914 (i documenti ufficiali dicono il 9 ma lei teneva moltissimo alla sua data "vera"). Unica femmina di quattro figli le fu dato il nome di una sorellina morta prima che lei nascesse, Letizia appunto, con l'aggiunta di Novella. Il timore di perdere anche lei indusse la famiglia a darle una educazione privata, così, pur essendo colta, non aveva titoli di studi superiori.
            La famiglia Colajanni è una famiglia "importante": il nonno Pompeo è il fondatore in Sicilia del sindacato obbligatorio contro gli infortuni nelle miniere, il prozio Napoleone è tra i fondatori del Partito repubblicano italiano, il fratello Pompeo è il leggendario comandante partigiano "Barbato", dirigete del PCI, parlamentare e politico di primo piano, il cugino Napoleone è un dirigente comunista, senatore ed economista. Letizia cresce in questo clima straordinario, ne assimila la passione, ma trova una sua identità politica e sociale legata alle azioni concrete, alla tutela dei più deboli, all'emancipazione femminile.
            Fa  scelte convinte e  determinate : infermiera volontaria della Croce rossa, fondatrice dell'Unione donne italiane nel 1945,  si iscrive al Partito comunista italiano nel 1953.  Riveste cariche politiche e istituzionali, è deputata all' Assemblea regionale siciliana dal 1960 al 1964.
            Cattolica, soffrirà per tutta la vita della scomunica inflittale perché "comunista"; questa ferita non sarà sanata dalla revoca della scomunica e il solco ormai scavato non si colmerà con l'ascesa al soglio pontificio di Giovanni 23° e l'apertura avviata dal Concilio vaticano II.
            Durate gli anni '70 Letizia si confronta con il femminismo, pur essendo critica verso le posizioni più "estreme" non rinuncia mai al dialogo. Per offrire un luogo concreto alla comunicazione tra donne lavora all'istituzione delle Consulte femminili e, pur tra mille difficoltà, la sua convinzione trova conferma nei risultati ottenuti dal lavoro comune di donne portatrici di istanze ideali e culturali diverse.
            Il trascorrere del tempo non la ferma, instancabile dirigente del Sindacato pensionati della CGIL e dell'AUSER si ferma solo quando il gravame degli anni la costringe a farlo. Non rinuncia mai alla sua autonomia, alla sua libertà, alla sua indipendenza. A coloro che le suggeriscono di lasciare la sua casa in campagna per trasferirsi in una situazione "protetta", invariabilmente, con il garbo di sempre, risponde che ci sta pensando ma che non è ancora il momento. Si spegne serenamente il 2 giugno, festa della Repubblica, dell'anno 2005 nella sua casa,  circondata dalle sue amatissime "carte", cullata dai suoi ricordi, splendido esempio di integrità, coerenza, sensibilità, intelligenza.